--->..live essential, ride fixed..<---

...considerando il lungo periodo meglio pensare alla sopravvivenza, il resto verrà da sè...


7 ago 2009

Critical mass.

Che ne dite di una manifestazione per togliere le auto dal centro?

Il centro venne disegnato quando le auto non esistevano. Il grosso problema delle auto in centro storico (a Modena e non solo) non è che lo deturpano quando passano ma quando parcheggiano.

A livello architettonico sono bruttissime. Meglio. Nel contesto sono bruttissime e impediscono la libera circolazione dei pedoni. Per chi abita in centro e non ha il garage? chiederete voi? Cazzi suoi, rispondo io.

Con le recenti ristrutturazioni delle strade e la relativa chiusura totale alle auto delle stesse, ho rivisto strade impensabilmente belle anche qua. A Modena. La loro ampiezza mi ha stupito e vi giuro anche incantato.

A sostituirle ci vedrei bikers con cargobikes attinti che so, dalle code di giovani disoccupati che, con la pratica quotidiana diventerebbero gnoccarone e gnoccaroni abbastanza appetibili per l'altro sesso. Una cosa tipo sudore-muscoli-e-morchia.

Trasformando Modena in un luogo ancora più appetibile per i turisti (giuro che vent'anni fa, se mi avessero detto che uno si prendeva su dalla Germania e veniva a Modena, gli avrei detto che era un fesso)!

Tutto ciò sviluppa, occupazione, integrazione sociale, lotta all'inquinamento.

Che ne dite facciamo critical?


P.S. Vi avevo avvisato che so essere anche più stronzo!

8 commenti:

fede ha detto...

eh si che facciamo critical mass...
solo che io nn vorrei bloccare il centro di modena, vorrei bloccare la bia giardini nell'ora di punta!
vorrei che ogni macchina dove risiede uno stronzo singolo venisse ribaltata, vorrei andare sotto casa di Pighi e fargli capire che i suoi lavori pubblici del cazzo (fatti molto probabilmente per dare ma mangiare a qualcuno che avrà già lo stomaco pieno da generazioni) inquinano molto di più del Libera (quel famoso spazio anarchico che minacciava la sicurezza oltre che di Modena anche dell'intera italia settentrionale, altrimenti non mi spiego come mai siano stati sfrattati senza permesso i suoi inquilini e raso al suolo) e che la sua ieda di vietare la circolazione a determinati mezzi in determinati giorni serve a meno che una pisciata nell'oceano (quantomeno fino a che avremo la centrale degli sbirri, di fronte alla pergolesi, che si alimenta a petrolio)...insomma, va bene critical mass...ma voglio una critical mass aggressiva e incazzata!

Anonimo ha detto...

Ragazzi non attentatemi anche perchè in questo momento sto' leggendo "Critical Mass" imprestatomi dal buon Matte e sono carico e comunista.....

fede ha detto...

ahahahahah!!
walter è per quello che abbiamo questo blog, dobbiamo fare incazzare a tal punto la gente che poi sarà la gente stessa a organizzare le azioni da critical mass!!! :D

spara i dettagli sul libro!

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
fede ha detto...

si cazzo walter!!!
carico ti voglio!!!!

bè...in un mio post riguardo alla prima uscita in assoluto che abbiamo fatto, avevo citato la sua frase: secondo me è stupenda!

Anonimo ha detto...

Praticamente il libro è scritto da Chris Carlsson e dice :
NOI NON BLOCCIAMO IL TRAFFICO, NOI SIAMO IL TRAFFICO....
Fatti una sega:-)

__O
_\<,_
(_)/ (_)

Anonimo ha detto...

Grande W!, bel disegno!

samuela ha detto...

CIAO! SE SIETE DEI VERI APPASSIONATI DI DUE RUOTE, QUESTO NONO POTETE PERDERLO: DOMANI, VENERDI' 4 SETTEMBRE, ORE 21, VIGNOLA (mo) SALA TEATRALE CANTELLI, VIA CANTELLI (CENTRO STORICO), INGRESSO LIBERO.
IO L'HO VISTO, DURA UN'ORETTA ED è MOLTO INTERESSANTE!E DIVERTENTE. E FA INCAZZARE E RIFLETTERE.


teatro pieghevole



LA GRANDE VOLATA
lettura scenica
a cura di Cecilia Serradimigni e Francesco Zarzana
con
Cecilia Serradimigni
regia
Paolo Pederzini
video di
Marco Grassivaro
voci fuori campo e fonica
Francesco Zarzana, Guido Caprioli, Luca Ravaglia, Matteo Serradimigni
con il contributo di OLGA PRODUZIONI
costumi
Francesca Modena, Stefania Poppi
www.progettarte.org
teatro_pieghevole@hotmail.it

Viaggiatori mirabolanti e ciclisti della domenica, il manifesto della critical mass e la storia della Pierina, staffetta partigiana. Ma anche maestri del giornalismo come Brera e Buzzati, filastrocche di Rodari, pagine di Guareschi e Zavattini, in cui rivivono le storie dei campioni del passato e le atmosfere di un’Emilia da sempre ciclòfila. Nella memoria collettiva, poi, sono impresse le canzoni di Conte, Ruggeri, Paoli, De Gregori... E nel finale, poco prima dello ‘striscione dell’ultimo chilometro’ si svelerà, forse, il grande mistero della borraccia di Coppi e Bartali.

“La bicicletta affascina da oltre centoventi anni. Di ragioni ce ne sono in abbondanza: è stata mezzo di trasporto per spostamenti quotidiani, attrezzo ginnico per mantenersi in forma, strumento di lavoro e fonte unica di sostentamento per migliaia di artigiani, capriccio e vezzo per aristocratici o dandy, simbolo di libertà o indipendenza per generazioni di donne, veicolo con cui affrontare viaggi epici e tante altre cose ancora. E così, le due ruote hanno saputo ispirare la penna di molti, suggerito idee e impressioni, spinto a conservare le numerose immagini godute dall’alto del sellino.”
Alberto Fiorin, Parole a pedali